Un altro illuso, Richiesta di lettura da estranei

Scrivo un romanzo di ambientazione scientifica: fisica fondamentale, teorica e sperimentale.
Sono un semplice e oscuro insegnante di matematica e fisica, ma sicuramente un privilegiato in questo
momento in cui tanti miei conterranei (vivo a Oristano in Sardegna) stanno perdendo
drammaticamente il lavoro, la dignità e il futuro. Mi rifugio nella scrittura, che amo moltissimo.
Una piccola casa editrice mi chiede di terminare il romanzo per poterlo giudicare.
Avrei bisogno di pareri di estranei, niente amici e parenti. Sono nel posto giusto?
Grazie a chi vorrà consigliarmi.

Ehilà, collega!
Piacere di averti tra noi!

Secondo me no, non sei nel posto giusto. Purtroppo qui trovi molti amici, e questo è un bel guaio. Anche se non vuoi farteli amici, sono loro che ti si fanno. Nel posto giusto, dico.

invece tu mi stai antipatico, ma questo commento tuo è proprio intelligente.

PS. Ma possibile che qui dentro non sappiate sorridere, non dico ridere, di voi stessi? Franco, chiunque tu sia, preparati alla permalosità delle risposte. Se sei minimamente ironico, qui rischi di stare antipatico a tutti. A tutti gli amici, s'intende.

Ah, Franco, io come lettore di fantascienza non sono un granché, ma come lettore di fantacoscienza sono il top.

PS2. E adesso vedrai che qualche serioso mi contesterà il refuso.

Non di te stesso.


Ettepareva che non insultavi.
No comment. (e l'amicio continua a ronfare...)

Il problema è che Michele è ironico sono quando dice lui, nelle modalità che decide lui e in riferimento a cose che intuisce solo lui.
E poi ha un'idea di insulto molto complessa. Lo sono quelli degli altri mai i suoi.

Lo conosci quel tipo, un po' bassino, che dice la vaccata e poi dice "Ma io sono ironico! Siete dei musoni!"? Ecco lui ragiona così.

@ MS
Se mai ti dovessi portare alle elezioni sappi che io non ti voterò...

E poi un'altra cosa: da quello che scrivi l'ironia non traspare praticamente mai. E siccome (lo dicono tutti i manuali di scrittura, mi pare che anche tu da qualche parte l'abbia scritto...) quando il lettore non intuisce qualcosa è colpa di chi scrive, penso che il problema sia tuo.

Certo che con uno che chiede di mettere le faccine perché altrimenti non capisce, è dura...
L'ho messa, ma stavolta era perché ridevo io di te, non per far ridere te: tanto tu non ridi mai.


Tanto voteresti per un altro partito. E non mi fare dire qual'è... (l'ho messa la faccina!)


E' un onore non essere capiti da quelli come te.

PS. in quanto all'essere insultato, è oggettivo: paranoico non può essere certo un complimento.
In quanto al fatto che io insulterei è soggettivo: dipende da quanto è permaloso chi si sente insultato! l'ho rimessa...

Che risposta intelligente! Da uno come te non mi aspettavo nulla di diverso.

A) Ti ho insultato.
B) Sono ironico.

Interpreta questa, E senza faccina. E non sbagliare mi raccomando!


@ Franco. Ti chiedo scusa.

Ti confesso che un paio di volte ci ho pensato, poi mi sono reso conto di non essere alla sua altezza e l'ho lasciato andare per la sua strada.

Non credo mi riprenderò mai dal dolore...

Franco, ciao! Benvenuto!
Ci siamo incontrati qualche volta su Pennablu, e mi sa che un paio di volte sei venuto anche da me
Non posso darti una mano col romanzo, scusa, non sono proprio all'altezza, però è un piacere vederti da queste parti