| Anch'io sono di quelli che pensa che le cose vadano un po' forzate. Ma più come "azione" di scrittura: secondo me è utile anche sedersi e fare qualcosa di inerente la scrittura (revisionare, rileggere, fare qualche ricerchina, dare un'occhiata agli spunti...) Sedersi col pensiero "adesso scrivo" è controproducente.
E poi, a mio avviso, non bisogna confondere il non riuscire con il non potere. Mi spiego. Se uno lavora dalla mattina alla sera, a casa ha una famiglia, deve proparare pasti e figli, baliare il partner come si può pensare di sedersi e avere la mente sgombra a sufficienza per scrivere? Quelli che dicono, e ce ne sono molti nei libri, che scrivomo se non lo fate non siete portati non hanno mai dovuto approcciarsi con la vita vera. Mettere giù, anche una pagina, è, mentalmente, faticoso e se la vita ti porta a ragionare su altro, virare verso al scrittura è difficile. Le energia che ognuno di noi ha non sono infinite. Ci sono quelli scrivono la notte; fanno le tre e...beati loro. Ma io non posso farlo, altrimenti l'indomani mi sveglio col mal di testa e impossibilitato a compiere il lavoro al meglio (lavoro che vengo pagato per farlo al meglio)
Purtroppo non ho ricette, anche perché in parte questa cosa la sto vivendo sulla mia pelle. La soluzione che ho trovato è cercare quanto meno di pensare alla scrittura trascrivendo spunti e buttare giù, anche poche righe, quando posso (a mano, mandandomi pezzi via e-mail, come note nel telefonino)
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